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La storia di Vincenzo.
Alla ricerca della famiglia che lo ospitò in Toscana. 
di Giovanni Rinaldi

23 marzo 2014
Una telefonata da Pozzuoli.
Una signora, Laura Maione, mi racconta del padre, ospitato, all’età di nove anni, in Toscana presso una famiglia nei pressi di Siena. Mi racconta delle vicissitudini per cercare di individuare la famiglia ospitante di cui il padre non ricorda né il cognome né l’indirizzo. Vorrebbe ringraziarli, vorrebbe rivedere i figli, suoi coetanei, della signora che lo accudì. La signora, sua figlia, mi dice di essersi rivolta a tanti e per lungo tempo: ai Comuni della provincia di Siena, agli istituti storici della zona, all’UDI, a “Chi l’ha visto” e a Miriam Mafai. Nulla è riuscita a trovare di utile alla sua ricerca. Mi chiede di aiutarla, visto che ha saputo della mia ricerca, del libro I treni della felicità e del film Pasta nera. Dice che il padre non fa altro che raccontare, a tutti i suoi numerosi nipoti, questa storia, commuovendo sempre tutti.
Le chiedo di scrivermi in una mail tutto quello che può e che la memoria del padre conserva. Anche piccoli indizi e notizie.

mail 24 marzo
Salve Giovanni,
come d’intesa ti invio le poche informazioni che ho appreso della permanenza a Siena di mio padre Vincenzo.
Mio padre ricorda di essere partito da Napoli nel 1947 aveva 9 anni e prima di partire fu visitato presso un ospedale napoletano, accertatisi che fosse sano ed in salute gli permisero di partire.
Arrivato a Siena fu rivisitato in un ospedale locale e li fu scelto dalla famiglia che poi lo ospitò per un anno.
I ricordi di mio padre sono pochi ma molto lucidi, considera che era ancora un bambino. La famiglia che lo ospitò era composta da quattro persone: la mamma, il padre e due figli, Sergio e Silvana e deduco che fossero già allora maggiorenni dato che entrambi lavoravano. Silvana lavorava in una fabbrica di tegole e Sergio in un’industria che si occupava della lavorazione del ferro.
Altri particolari utili: la casa era a pianoterra, una sorta di villetta circondata da un orto all’interno del quale mio padre ricorda un albero di capperi.
Grazie a queste persone mio padre ha avuto la possibilità di andare a scuola e poter frequentare la terza elementare e ricorda che la strada che percorreva per andare a scuola era costeggiata da distese di grano.
Mio padre è stato, e lo è ancora, molto riconoscente a queste persone che gli hanno permesso di vivere come un bambino deve e come lui non ha mai potuto neanche una volta ritornato a Napoli.
Mio padre non conserva niente di questa famiglia neanche una foto perché sua mamma, gelosa di questo rapporto che si era instaurato ha distrutto ogni ricordo che potesse riportarlo in quel posto in cui lui è stato molto felice.
Questa famiglia di Siena avrebbe voluto adottarlo ed aveva fatto richiesta a mia nonna, sua madre che prontamente rifiutò.
T’invio qui di seguito il link dell’articolo che mia figlia ha scritto sull’argomento per un blog d’informazione e se vuoi puoi dargli un’occhiata, l’ha scritto sperando di poter reperire qualcuno che avesse vissuto la stessa esperienza di mio padre: link (titolo dell’articolo: i treni della felicità)
Ti lascio anche i suoi dati:
Vincenzo Maione, nato a Pozzuoli (NA) il …… 1938
Ti ringrazio in anticipo per l’attenzione sperando che tu possa aiutarmi in questa missione che sembra impossibile, realizzando cosi un suo desiderio!
Ti saluto Cordialmente
Laura

mia risposta 24 marzo
gentilissima Laura,
leggo tutto e, appena possibile, proverò a fare quello che è in mio potere.
Grazie a voi tutti che volete raggiungere un obiettivo così nobile
a presto e cari saluti
Giovanni Rinaldi

mail 25 marzo
Caro giovanni ti ringrazio e sono onorata del tempo che mi stai dedicando nella Speranza di poter raggiungere il desiderio di mio padre che ti garantisco è una persona straordinaria, questo che io col tuo aiuto faccio per lui è una goccia nell’oceano
un piccolo gesto per ringraziarlo di essere mio padre.
ti abbraccio Laura

mail 25 marzo
Gentile Laura,
di seguito le prime notizie che ho trovato. Ti invierò qualsiasi cosa che possa essere utile alla tua ricerca. Tocca a te approfondire e seguire le ulteriori piste che queste notizie possono aprire.

Alcune notizie lette nel libro di GIULIA BUFFARDI, “Quel treno lungo lungo…” Il Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli 1946-1947, Libreria Dante & Descartes, Napoli, 2010. A pag. 115 c’è la testimonianza di ROSA MARINO figlia di GIOVANNI, nata nel 1938 a Pozzuoli. A 9 anni fu mandata a Sinalunga (Siena), accompagnata dalla signora Antonietta Conte, volontaria del “Comitato salvezza”. Rosa partì dalla stazione di Mergellina e arrivata a Sinalunga fu affidata alla signora MARIA BURGOGNI, vedova di 21 anni, senza figli. La signora Maria insegnava in una scuola.
Maria Burgogni si è poi trasferita a Torino e si è risposata.
Rosa Marino è stata intervistata dall’autrice del libro presso l’Istituto Campano per la Storia della Resistenza dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea “Vera Lombardi”.

Si potrebbe chiedere ai responsabili dell’Istituto se sanno dove abita Rosa per poterle chiedere se ha conosciuto altri bambini di Pozzuoli ospitati a Sinalunga. Nell’intervista si parla di molte fotografie conservate. Potrebbero esserci immagini riconoscibili da tuo padre Vincenzo (se è stato ospitato anche lui a Sinalunga, naturalmente).
per il momento cari saluti
Giovanni
Ps. Un’altra notizia e un altro indizio: a Sinalunga ci sono molte fabbriche di tegole.

mail 25 marzo
grazie giovanni ho incominciato le mie ricerche dai tuoi indizi ti farò sapere quanto prima.

mail 26 marzo
salve giovanni volevo informarti che mi sono messa in contatto con l’istituto e mi hanno dato il numero di telefono di rosa marino. ciao a presto

mail 27 marzo
salve giovanni ci tenevo a informarti che mi sono messa in contatto con GIULIA BUFFARDI che mi ha dato il numero di rosa marino ci siamo anche sentite telefonicamente promettendomi di venirmi a trovare, io non so che nesso ci sia con questa persona a parte il fatto che sono entrambi di pozzuoli ma spero che quando ci incontriamo lei riesca a darmi qualche informazione in più, sento che questa è la pista giusta. A PRESTO Laura

mia risposta 27 marzo     
Sarò molto contento se fosse così. Se il luogo dove è stato ospitato tuo padre è davvero Sinalunga diventa tutto più facile, perché ci si concentra su un unico comune. Si possono consultare i registri della scuola elementare e cercare i figli della signora che lo ospitò.
Comunque anche l’incontro con la signora Rosa non può che essere una bellissima occasione di dialogo e ricordi.
Buona giornata
Giovanni

mail 28 marzo
salve giovanni con gioia ti informo che è arrivato il libro “ITRENI DELLA FELICITA” ma il mio desiderio è che mio padre ci salga una seconda volta su questo treno che dici succederà…… TI SALUTO Laura

mail 5 aprile
SALVE GIOVANNI ti do una bellissima notizia finalmente  ma grazie a tutti voi abbiamo trovato la famiglia che ospitò mio padre nel 1947 la figlia di sergio si chiama MANUELA B. le ho mandato una mail, aspetto che mi risponda. Ti farò sapere al più presto
GRAZIE INFINITE. SALUTI Laura Maione

mail 19 aprile
carissimo Giovanni con immensa felicità ti informo che mi ha contattata la signora Manuela,  con gioia ho appreso che anche lei vuole conoscerci (non ti dico l’emozione di mio padre sostiene che è un miracolo) l’impresa più difficile sarà trattenerlo fino a fine maggio solo allora potrò andare a sinalunga perché il lavoro prima non c’è lo consente, ti lascio i miei più SINCERI AUGURI DI UNA SERENA PASQUA. ti farò sapere come sarà andato l’incontro, a presto,
cordialmente Laura Maione

l’ultima mail – del 3 giugno 2014
Carissimo Giovanni eccomi qua a raccontarti come ti avevo promesso, il nostro incontro con Manuela Bianchi.
siamo arrivati a Sinalunga sabato in tarda mattinata, Manuela ci ha raggiunti nell’hotel dove alloggiavamo con due dei suoi figli, l’incontro con papà è stato emozionante al punto che è impossibile descriverlo si sono abbracciati e stretti l’uno all’altra in un pianto struggente, sembrava che si conoscessero da sempre e i sessantasette anni passati si sono raccontati da soli attraverso i loro occhi. insieme a Manuela sono venuti Massimo Tavanti giornalista della Nazione, Ivo Padrini e Donatella Boldi impiegata dell’ufficio anagrafe. abbiamo brindato tutti insieme e mangiato le sfogliatelle che ho portato da Napoli. La domenica mattina ci siamo recati al cimitero a far visita a Sergio Silvana e i loro genitori abbiamo pranzato tutti insieme per salutarci poi in tarda serata per tornare ognuno ai suoi impegni. Io non ho parole per ringraziarti per il contributo che hai dato in questa storia bellissima, grazie a te sono riuscita a far risalire papà su quel treno della felicità
CORDIALMENTE LAURA MAIONE.
SEMMAI DOVESSI VENIRE A NAPOLI RICORDATI CHE A POZZUOLI HAI UN’AMICA .
SARO’ ONORATA DI STRINGERE LA MANO A TE CHE HAI RESO POSSIBILE REALIZZARE UN SOGNO LUNGO 67 ANNI
AFFETTUOSAMENTE LAURA

Maggio 2018
P.S.: il 17 maggio, mantenendo la promessa fatta, ho finalmente incontrato a Pozzuoli la mia amica Laura, suo padre Vincenzo e gli altri familiari.

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articolo

“Dopo 67 anni riabbraccio chi mi aiutò” Vincenzo commosso torna a Sinalunga (articolo di Massimo Tavanti per “La Nazione” – Siena)

La storia del viaggio di Vincenzo Maione la racconto nel mio libro C’ero anch’io su quel treno (Solferino, Milano 2021)